Il cibo che sembra l’universo


Il cibo che sembra l’universo

L’uomo ha da sempre avuto una grande passione per lo spazio e per l’universo.
Perfino antiche civiltà come quella egiziana o quella maya avevano un interesse genuino nei confronti delle stelle e di ciò che circonda il nostro pianeta.

Oggi, mentre l’umanità si prepara a nuove imprese spaziali, come quella di un eventuale sbarco su Marte nel corso di questo secolo, vi vogliamo parlare di un artista che è riuscito a ricreare le immagini e le forme dello spazio che ci circonda utilizzando semplicemente del cibo e uno scanner per fotografie.

Stiamo parlando di Navid Baraty, un fotografo che, nel suo progetto chiamato Wander Space Probe, ha riprodotto l’universo e i suoi componenti utilizzando un semplice scanner su cui ha posizionato alcuni cibi e utensili da cucina per creare delle immagini davvero straordinarie.

Ecco così che della semplice soda o della polvere di curry riescono a ricreare la spirale di una galassia, così come polvere d’aglio, sale e cumino riescono a ricreare colorate nebulose circondate dai gas più disparati.

E i pianeti?
Baraty li riproduce utilizzando dei bicchieri pieni di acqua e di colorante per cibo, ricreando le stelle che girano loro attorno utilizzando cannella o sale fino.

L’artista definisce il suo progetto come una esplorazione cosmica fatta da un immaginario esploratore spaziale per conoscere l’infinito. Un infinito fatto di polveri di spezie e sale da cucina che si trasformano in bellissime costellazioni.

Viaggiare nello spazio, restando in cucina, da oggi è un po’ più semplice.

Andreas Marcopoli