La Nostra Storia

La Nostra Storia

Un tuffo

nel passato

 

Ci troviamo quasi per caso a rovistare tra i cassetti della scrivania del vecchio ufficio del “Nonno Peppino”.
Ormai da diversi anni, più o meno da quando ci ha lasciato insieme ad un mare di ricordi, nessuno ha più messo ordine in questi luoghi.
Un po’ per rispetto, un po’ per timore e un po’ per semplice malinconia.
Ed ecco che immediatamente appaiono ai nostri occhi vecchie fotografie, quasi tutte in bianco e nero: ci sono foto di famiglia, dei primi prodotti e del primo forno…

Abbiamo immediatamente disteso tutte le foto sulla scrivania e iniziato a farle vedere prima agli ex operai e poi ai figli di Peppino.Pian piano sono emerse date importanti, ricordi indelebili e grandi sorrisi.
Qualcuno si è ricordato addirittura delle storie che il Nonno Peppino raccontava ai figli, poi tramandate ai nipoti, per farli addormentare la sera.
E proprio in una di queste storie abbiamo scoperto la nascita del primo “PLUMKE”.

A voi che ora leggete queste poche righe non resta che continuare a seguirci per scoprire, o per alcuni riscoprire, com’ è nata la storia di questa piccola realtà italiana e di come il tempo non ha certo cambiato la passione e le tradizioni in casa Pattini.

Anni ’40

Anni ’40

La nostra storia ha inizio nel 1945, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.

Il giovane Giuseppe Pattini si trova prigioniero nella base inglese di El Alamein in Egitto e il caso vuole che finisca a lavorare nelle cucine del campo con il compito di preparare le pietanze agli ufficiali d’oltre manica.

Un giorno, su ordine perentorio di uno di quest’ultimi, Peppino inventa un dolce lievitato che nemmeno lui aveva mai né visto né assaggiato prima: il Plumkè, italianizzazione del temine usato dai generali “plum cake”, con il quale sentiva che gli inglesi chiamavano il suo dolce.

Nato per caso, con ingredienti di fortuna trovati nel campo, quel dolce si rivela subito una delizia che entusiasmò a tal punto gli stessi ufficiali tanto da fargli esclamare <Big Pepi!>.

 

Anni ’50

Anni ’50

Tornato finalmente a casa, Peppino decide di dedicarsi a tempo pieno all’attività di fornaio. Un impiego scoperto quasi per caso durante la prigionia, si rivela la strada giusta per il successo.

È così che debutta il primo Forno Pattini, nel centro storico di San Secondo Parmense, che si specializza immediatamente nella produzione di pane e focacce, mentre solo in occasione delle festività vengono realizzati alcuni dolci tipici come i tortelli e le crostate di prugna, i Marameo e le colombine pasquali.

Giuseppe però decide di aggiungere ai suoi prodotti anche quel dolce fortuito che gli aveva salvato la vita durante la prigionia e una notte, finalmente munito di materie prime di ottima qualità, sforna il Plumkè all’uvetta.

Una merendina mai apparsa fino a quel momento in Italia.

I primi Plumkè incartati ancora a mano

Anni ’60

Anni ’60

Il Plumké ottiene un successo strepitoso e le richieste arrivano da tutta la provincia.

Peppino decide quindi di puntare tutta la produzione su di esso e di trasferirsi in un negozio decisamente più ampio sempre a San Secondo Parmense, effettuando le prime consegne a bordo di una Fiat 1100 Famigliare.

Aiutato da una dozzina di nuovi, giovani e volenterosi dipendenti che ben presto diventeranno una vera e propria famiglia, Giuseppe Pattini realizza finalmente il suo grande progetto.

I clienti più affezionati inizieranno a chiamare questa novità con il soprannome di “Pattino”.

 

Anni ’70

Anni ’70

Le richieste dei prodotti ormai arrivano da tutta Italia e nel 1979 nasce l’Industria Dolciaria Pattini, nota tutt’ora come IDP srl nella zona industriale Di San Secondo P.se.

Il timone dell’Industria Dolciaria Pattini passa al figlio Ennio, attuale amministratore della società.

In questo periodo viene ideato un nuovissimo prodotto destinato a divenire un punto fermo nel settore delle merendine. Dal forno Pattini esce infatti la prima Crostatina, versione mignon della già famosa crostata, che suscita anche l’interesse di un brand leader nel mercato con il quale nascerà un’importante collaborazione.

 

Anni ’80

Mentre Giuseppe Pattini rimane saldamente nel suo forno, il figlio primogenito Ennio diventa amministratore unico dell’Industria Dolciaria Pattini che nel periodo registra poco più di una quarantina di dipendenti, quasi tutti residenti a San Secondo P.se.

All’interno della nuova azienda nasce una linea dedicata alla crostatina con macchinari unici e di ultima generazione, progettati appositamente per quel tipo di prodotto.

Spot storico – Dolciaria Pattini 1983

Anni ’90

Anni ’90

Le più importanti catene della grande distribuzione fanno a gara per contendersi il Plumkè e la Crostatina Pattini e così, a partire dagli anni ’90, l’IDP inizia a lavorare sempre di più per conto terzi.

Nell’azienda viene allestita un’ulteriore seconda linea produttiva esclusivamente riservata al Plumkè con uvetta e al nuovissimo Plum Cake Yogurt, più morbido e gustoso.

Il vecchio forno di Peppino cambia faccia, diventando così il negozio ufficiale delle Merendine Pattini.

Oggi

Oggi

Esaudito ampiamente il suo grande desiderio, Giuseppe Pattini ci lascia nel 2001.

Un uomo straordinario che ha saputo trasformare un momento difficile della sua vita nell’opportunità di realizzare il suo sogno e trasformarlo nel futuro dei suoi figli prima, e dei suoi nipoti poi.

Il piccolo Forno di Peppino è oggi un’azienda all’avanguardia con elevati standard di produzione e con alte certificazioni sul prodotto.

L’unione famigliare, la passione e la ricerca continua della qualità sono le basi del successo delle merendine Pattini, che negli anni 2000 aggiungono alla linea altri gustosi prodotti come il Muffin con gocce di cioccolato.

Un altro grande trionfo è stata la linea delle crostate e torte Pattini. Le prime sono state confezionate nelle versioni classiche alla crema di cacao, all’albicocca e alla ciliegia. Le torte sfornate ai gusti Limone e cioccolato, la sofisticata torta croccante, l’esclusiva torta soffice e l’ultima arrivata la Torta Cioccolatina.

Nel 2016 Ennio Pattini riceve dal sindaco di San Secondo Parmense la medaglia d’oro, incoronandolo ufficialmente Re del Plumkè.