Sui campi di riso i disegni che si vedono dal cielo


Sui campi di riso i disegni che si vedono dal cielo

C’erano una volta le linee di Nazca, ci sono oggi i campi di riso.
Se ne avete mai sentito parlare, le linee di Nazca sono dei disegni sul terreno che si trovano in Perù e che sono visibili soltanto dall’alto.
Si crede che esse siano opera della popolazione dei Nazca che le avrebbe disegnate nel loro periodo di massimo splendore, a cavallo degli anni tra il 300 a.C. e il 500 d.C.

In questi ultimi tempi sembra ci sia qualcuno che vuole replicare quanto fatto dall’antica civiltà peruviana, ma in maniera un po’ diversa.
L’ultima tendenza che si sta affacciando nei territori dell’estremo oriente (Giappone prima, e Cina subito dopo) è infatti quella di disegnare delle figure sui campi di riso, che possano essere visibili, proprio come quelle antiche di Nazca, soltanto dall’alto.


Ma come vengono costruiti questi disegni sul terreno? A quanto pare il tutto si crea già a partire dalla semina: gli agricoltori piantano infatti semi di differenti tipologie di riso che, una volta cresciuti, danno vita a piante dai colori differenti.
Le diverse sfumature creano così i particolarissimi disegni che, negli ultimi anni, hanno cominciato anche ad attrarre un discreto numero di turisti.


Secondo gli agricoltori questa pratica non è soltanto divertente, ma anche propizia: essi pensano infatti che, grazie alla disposizione ordinata e alla creazione dei disegni, il raccolto sarà prospero e abbondante.


Le figure che vengono rappresentate sono di vario genere, e raffigurano solitamente animali, uomini o esseri provenienti dalle antiche leggende orientali.
Tra queste vi è anche il leggendario Nezha, una delle divinità adorate nel Paese, che potete vedere nella figura qui sotto.


Molte delle figure che sono state create in Cina sono situate in una zona nordorientale del Paese, chiamate Liaoning, e alcune di esse fanno parte di un immenso parco a tema dedicato alle coltivazioni particolari, che si trova nella città di Shenyang.
Un motivo in più per visitare queste terre così lontane da noi, non trovate? 🙂

Andreas Marcopoli