Cibo e inchiostro: le modelle di Gretchen Röehrs


Cibo e inchiostro: le modelle di Gretchen Röehrs

Vi abbiamo spesso parlato di artisti che nelle loro opere combinavano cibo e carta, o cibo e tele, per creare dei dipinti o dei quadri di grande impatto visivo.
Anche oggi, per l’inizio di questa soleggiata settimana estiva, vogliamo offrivi un altro esempio di un’artista divenuta famosa per la sua abilità di mescolare capacità grafiche e gusto estetico servendosi del cibo nel migliore dei modi.

Lei si chiama Gretchen Röehrs, ed è una fashion designer che, negli ultimi tempi, si è divertita nella creazione di disegni ad inchiostro di modelle vestite semplicemente di…cibo!
Gretchen ha creato dei piccoli disegni su carta e grazie all’inchiostro ha disegnato i lineamenti del viso e le parti delle braccia e delle gambe di una ragazza. 


Una volta ultimata questo primo disegno, ha posizionato, nella parte vuota, del cibo tagliuzzato e disposto in maniera meticolosamente ordinata, per ricreare di volta in volta un nuovo vestito per la modella.
Il risultato è un connubio bellissimo di raffinatezza, colori e creatività.

Le fragole tagliate diventano un perfetto abito da sera corto, mentre le carote danno vita ad un abito lungo da mostrare in tutte le occasioni.
Impressionanti gli usi dell’insalata, sia verde che rossa, che crea degli splendidi abiti dalle pieghe sinuose che si espandono lungo il corpo a formare un effetto magnifico.


Ma la Röehrs non utilizza soltanto vegetali e frutta: i gusci delle ostriche, posizionati sopra le modelle d’inchiostro, creano degli splendidi vestiti bombati sul fondo, che sembrano usciti dall’ultima sfilata di moda in una qualche capitale europea. E che dire della fetta di pane? Anche lei viene trasformata sapientemente da Gretchen in un abito estivo, adatto per le occasioni non formali di questa afosa estate! Attenzione a non mangiarlo con un filo d’olio o una bella fetta di prosciutto! 😀

E voi, avete mai realizzato dei disegni a cui avete “agganciato” del cibo per finirli? 🙂

Andreas Marcopoli