Il Nonno pasticciere è pronto per un bel viaggio nel mondo dei giochi del passato, un mondo di ricordi intramontabili.
In una delle sue passeggiate, il nostro mago di delizie osserva alcuni bambini che saltellano su alcune caselle numerate, e una mamma sussurra alla figlia di conoscere bene quel gioco, lei usava proprio le bucce dei mandarini come contrassegno…Avete capito di quale gioco stiamo parlando? Anche questa volta vi aiutiamo con un’immagine!:)

 

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E’ proprio il “gioco della campana“, che ha fatto divertire generazioni di bambini. Si svolge in spazi aperti, giardini, cortili, un passatempo che offre l”occasione al bambino di migliorare il suo senso dell’equilibrio e dello spazio.

 

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Il gioco della campana ha origini antichissime risalenti all’Antica Roma, quando veniva praticato con il nome di gioco del clàudus, cioè dello zoppo, con evidente riferimento alla regola di saltellare da una casella all”altra su un solo piede. Infatti uno dei disegni più remoti di questo gioco si trova sulla pavimentazione del Foro Romano, nella capitale. Il merito della sua diffusione va sempre all’Impero Romano che costruì delle strade pavimentate per collegare i paesi asiatici con quelli europei. Furono proprio queste vie dalla superficie molto liscia ad ispirare il disegno della campana. Si racconta anche che furono gli stessi soldati romani a far conoscere il gioco ai bambini dei paesi che si trovavano sotto il dominio dell’Impero.

Il gioco è conosciuto anche come mondo, settimana, scala o pampino e se si passa alla versione da tavoliere si trasforma nel gioco dei bottoni. Innumerevoli sono le varianti di questo gioco, conosciuto in tutto il mondo. Nei paesi anglo-sassoni si chiama Hopscotch, in Francia Marelles, in Germania Tempelhupfen, in India Ekaria Dukaria.E’ conosciuto anche in Birmania dove i bambini giocano una variante che prevede di saltare con le mani messe sulle anche.

 

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Ora manca la descrizione di alcune semplici regole e siamo pronti per giocare!!!

Prima di iniziare, oltre a disegnare la campana, ogni giocatore deve procurarsi una pietra. L’importante è che sia piatta e possa stare ferma all’interno dello schema che deve essere disegnato su un terreno non in pendenza.

 
Le regole del gioco

Per decidere chi sarà il primo ad iniziare il gioco, si fa la conta. Il giocatore che inizia lancia nella prima casella il proprio contrassegno. Il contrassegno deve atterrare all”interno dello scomparto senza toccare nessuna linea o rimbalzarne fuori.
Le caselle possono essere toccate solo con un piede, ma i blocchi di due caselle affiancate consentono di appoggiare contemporaneamente entrambi i piedi, permettendo eventualmente di recuperare l”equilibrio. Raggiunto lo scomparto finale (la base, o il cielo), il giocatore può fermarsi per poi voltarsi, effettuando mezzo giro, e rifare il percorso a ritroso, sempre rispettando la regola del singolo appoggio o del doppio appoggio dei piedi a seconda che si tratti di una casella singola o di due caselle affiancate. Giunto in corrispondenza del riquadro che contiene il proprio contrassegno, il giocatore lo deve raccogliere senza perdere l”equilibrio e completare il percorso tornando al punto di partenza. Se nel percorrere il tracciato il giocatore pesta una linea, non visita la casella dovuta o perde l”equilibrio, il turno passa al giocatore successivo. Quando sarà nuovamente il suo turno, il primo partecipante riprenderà il gioco dal punto in cui si era interrotto. Dopo aver completato con successo il percorso di andata e ritorno, il giocatore lancia la sua pietra nella casella numero due e così via. Vince chi per primo visita con il proprio contrassegno tutte le caselle, completando ogni volta il percorso.

 

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Alcune varianti del gioco prevedono che il bambino, mentre salta, debba pronunciare ad alta voce il numero della casella o il nome del disegno, oppure tornare ad occhi chiusi all’inizio dello schema. I lanci si fanno a turno. Non esiste un numero fisso di bambini per giocare.

Il Nonno burlone non vede l’ora d’iniziare…e dopo scapperà in cucina per preparare a tutti i suoi piccoli giocatori una merenda nutriente!:)

Al prossimo giro nel fantastico mondo dei giochi!
                                                                                                                                              Manuela Piccioni