Divertirsi con la peteca brasiliana


Divertirsi con la peteca brasiliana

Quando il tempo si fa grigio e freddo, perché non andare a cercare il sole nell’emisfero australe? È ciò che si è domandato il nostro Nonno Pasticciere mentre acquistava un biglietto aereo per il Brasile.

Vero, non è ancora piena estate e neanche il periodo del Carnevale, ma poco importa, qualcosa da scoprire c’è sempre 😉 Ormai lo conoscete bene, al Nonno piace curiosare e divertirsi…non soltanto in cucina! Siete pronti per giocare con lui?

Passeggiando per le spiagge di Copacabana, tra un dribbling e l’altro, il Nonno si è imbattuto in un gruppo di ragazzi che lanciavano un “sacchettino” con le piume…ovviamente si è unito a loro!
E così anche il Nonno Pasticciere ha conosciuto la peteca, un mix tra badminton e volley, che lo ha davvero appassionato.

Fonte: https://www.girovagate.com/2010/07/dai-racchettoni-alla-peteca-sulla.html

La peteca ha origini antichissime: era diffusa tra gli Indios prima ancora che gli europei approdassero nel Nuovo Continente. La prima tribù a praticare questo sport fu quella dei Tupi, che dettero il nome a questo passatempo. Infatti petek, nella lingua dei Tupi, vuol dire “colpire, schiaffeggiare” ed è ciò che effettivamente va fatto con questo volano!

Anticamente la peteca veniva realizzata con soli elementi naturali: la base era composta da foglie di caucciù legate a “sacchetto” e riempite di riso, oppure da foglie di altri alberi riempite di sassolini, mentre per bilanciare il volo si usavano piume di uccelli variopinte.

Oggi la forma è rimasta invariata, ma per la base si usano dischi di gomma sovrapposti e le piume sono in materiale plastico o sintetico.

Secondo i Tupi, la peteca era il gioco preferito dagli déi e quindi lo utilizzavano in ogni celebrazione, accompagnandolo con canti e danze.

Nel corso dei secoli, la peteca ha subito numerose variazioni e da gioco di puro divertimento praticato all’aperto da un gruppo di persone, è diventata un vero e proprio sport con regole precise, stabilite negli anni ‘80 del secolo scorso.

Il volano deve avere una base di circa 5 cm di diametro, un’altezza di 20 cm e un peso di 40-42 gr. Deve essere “rifinito” da 4 penne.

Fonte: https://sportavaganza163572650.wordpress.com/2020/12/18/peteca/

Il campo e la rete hanno dimensioni variabili a seconda della categoria di gioco:
Categoria 13-15 anni + adulti:
Singolo 15m x 5,5m
Doppio 15m x 7,5m
Categoria 8-12 anni
Singolo 12m x 4m
Doppio 12m x 6m.

Per quanto riguarda la rete, essa deve essere alta 60 cm e lunga 8 m e l’altezza da terra è di 1,83 cm (altezza completa dal suolo: 2, 43 m per gli uomini e 2,24 cm per le donne).

Ogni partita è composta da tre set dalla durata di 20 minuti ciascuno. Vince chi arriva per primo a 12 punti o totalizza il punteggio maggiore nei tre set. Un punto si realizza quando la peteca cade nel campo avversario 😉 Si può appunto giocare in singolo o in doppio.

Il gioco si svolge essenzialmente come il volley, ma con due grandi differenze: la peteca si può colpire con una mano sola e non ci sono “passaggi” tra la squadra…chi intercetta la peteca la deve respingere direttamente nel campo avversario!

Il Nonno Pasticciere sta provando ad affinare la sua tecnica di gioco, ma ancora combina qualche pasticcio! Niente paura, anche quando rientrerà alla base potrà allenarsi..la peteca ormai è diffusissima in tutto il mondo!

Fonte:https://www.decathlonpro.fr/dossier-sport/peteca

Buon divertimento ragazzi!

Eleonora Ciambellotti

Fonte foto copertina: https://www.saalva.com.br/profile/peteca/