Due anime in un nocciol…eto!


Due anime in un nocciol…eto!

Settembre non è soltanto il tempo dei rientri, della scuola e della vendemmia. In alcune zone della nostra penisola, a settembre si comincia la raccolta delle nocciole, di cui siamo secondi produttori mondiali! Alzi la mano chi lo sapeva già…ma ovviamente il Nonno Pasticciere!! 😛

…che è subito andato a curiosare tra i noccioleti dei Monti Cimini, un insieme di rilievi di origine vulcanica facenti parte dell”Antiappennino laziale in provincia di Viterbo, per scoprire qualche segreto in più su questo frutto, ampiamente utilizzato in cucina, anche nella sua 😉

 

Prima di iniziare la sua “caccia al tesoro”, il Nonno si è documentato un po” su questa meravigliosa pianta chiamata Corylus avellana e appartenente alla famiglia delle Betulaceae. Il nome del genere deriva dal greco κορις = elmo, oppure da kurl, il nome celtico della pianta, mentre l”epiteto specifico deriva da Avella, città avellinese famosa fin dall”antichità per la bontà delle sue nocciole.

In Italia, il nocciolo è coltivato in modo intensivo in poche zone: Piemonte, Campania, Sicilia e nel viterbese, la “sede” della tonda gentile romana, la nostra “protagonista” di oggi.

 

 

Le altre varietà coltivate nella Tuscia sono il ””Nocchion e”” e la ””Tonda di Giffoni”. La coltivazione della pianta di nocciole nel Lazio ha origini antiche. La presenza sul territorio della varietà Tonda Gentile risalirebbe già ad epoca pre-romana, mentre la sua coltivazione è attestata a partire dal XV secolo.

Oggi si contano circa 18.000 ettari di piantagioni e una quantità annua di 40 mila tonnellate, pari al 5% di quella mondiale, la provincia di Viterbo, a partire dagli anni Novanta, ha conquistato il primato nazionale della produzione di nocciole.

La Tuscia presenta un suolo di origine vulcanica, ricco di microelementi e potassio, un connubio perfetto con il clima mite, le cui temperature si conciliano ottimamente con le tempistiche evolutive della pianta.

 

 

Lo sapevano anche gli antichi Romani, che erano soliti donare le nocciole per augurare felicità, mentre in Francia, durante l’Ancien Régime, si regalavano agli sposi come simbolo di fecondità.

Ma forse ciò che interessa voi e il Nonno Pasticciere è il “connubio” tra la cucina e questi meravigliosi frutti!

A tavola, la nocciola viene utilizzata in molte varianti. Ricca di un olio, usato sia nell”alimentazione che nell”industria dei colori e in profumeria, trova il suo principale impiego proprio in pasticceria, confetteria e gelateria.
In questi casi la nocciola viene usata intera, o sminuzzata in granella, oppure ridotta in polvere, mantecata e trasformata in pasta. Tritata più o meno finemente, è impiegata per farcire elementari dolci e torte, o per essere incorporata in tipici impasti per biscotti e pasticcini, o per servire come guarnizione.
È tuttavia, nel campo della confetteria che essa trova la sua più completa utilizzazione per la confezione di torroni, croccanti, praline, gianduiotti, cioccolato nocciolato, ripieni per cioccolatini e confetti, caramelle nougatine, dolcetti caramellati e tipiche paste da spalmare.

Il nostro eroe è proprio su questo versante che sta cercando la sua “anima gemella”…e fortuna ha voluto che in questo “nocciòlo” ci sia anche una gentile signora residente in un paesino dei Monti Cimini, Vallerano, pronta a svelargli i segreti di una ricetta di cui ha sentito parlare tanto: “i Tozzetti con le nocciole”.

 

Ricetta dei tozzetti con le nocciole dei Monti Cimini

 

 

Ingredienti:

  • 4 uova
  • 1/2 kilo di zucchero
  • 2 bicchieri di olio di oliva
  • 4 bustine di vanillina
  • 1 bustina di lievito
  • 500 g. di nocciole
  • Farina q.b.
  • Succo e buccia di arancia e limone 

 

Preparazione:

In una terrina mescolare le uova con lo zucchero, aggiungendo l’olio d”oliva, una bustina di lievito, vanillina, succo e la buccia grattugiata di un limone e di una arancia. Amalgamare bene l’impasto, aggiungere le nocciole preventivamente tostate al forno e tritate, per ultimo aggiungervi un poco alla volta la farina. Una volta ottenuta una pasta morbida, formare dei lunghi filoni, alti 2 cm e larghi 10cm, e sistemarli in una teglia ricoperta con carta da forno. Dopo averli unti in superficie con uovo sbattuto, metterli in forno a calore moderato. Prima di ultimare la cottura estrarre i tozzetti e tagliarli in pezzetti larghi circa 2 cm. Disporli nuovamente nella teglia ed infornarli per qualche minuto per rendere croccante la superficie.

 

Il Nonno è pronto a ricambiare il favore, a far le sue specialità, dando vita ad un’altra #colazionenelmondo.

 

 

…è proprio vero quando si dice “due anime in un nocciol…eto! 😛

Alla prossima!

Fonte: http://tusciaintavola.tusciamedia.com/vegetali/53-nocciola-dei-monti-cimini.html

Manuela Piccioni Eleonora Ciambellotti