Esiste la casa di Hansel e Gretel: è fatta di vetro e…caramello!


Esiste la casa di Hansel e Gretel: è fatta di vetro e…caramello!

Avete letto bene: qualcuno ha deciso di creare una casa costruendola con lo zucchero, come quella della famosa favola dei Fratelli Grimm, dove le pareti erano di marzapane e i dolci ricoprivano l’intera struttura.
Nel nostro caso, lo zucchero è sotto forma di caramello, ma sempre di zucchero vi parleremo! 😀
In realtà la struttura fatta di vetro e caramello che sarà la protagonista del nostro post di oggi non è una vera e propria casa, e non ci saranno streghe cattive ad attendervi se proverete ad entrare (nel dubbio, fossi in voi, non rischierei :P), ma l’effetto che si può ammirare è veramente straordinario.

Si tratta di un’opera di William Lawson, ed è una specie di serra, costruita come una vera e propria casetta, grazie all’utilizzo di ferro, vetro e caramello.
Come? Semplice: l’architetto ha prima fuso lo zucchero per creare il caramello (scegliendo differenti gradazioni di colore, che vanno dal più giallo a quello più scuro) e poi lo ha posizionato delicatamente dentro due lastre di vetro che sono state poi incollate tramite il silicone e assemblate con il metallo. Totale: 162 finestre con colori che ricordano molto i colori della autunno.

La struttura di William Lawson ha l’obiettivo, oltre che quello meramente estetico che mostra la fusione tra cibo e architettura, di ospitare degli agrumi (principalmente limoni e arance) come una vera e propria serra immersa nel verde.
Ma c’è anche uno studio più filosofico e profondo dietro alla stessa.
L’autore stesso ha infatti ammesso che la sua creazione vuole avere anche la valenza simbolica di “tempio” della natura, posto mistico immerso nel verde che unisce l’abilità umana e la naturale forza delle piante, che simbolicamente sintetizzano lo zucchero sotto a pannelli di….zucchero!

Durante i mesi più caldi la piccola serra è aperta per i visitatori che vogliono ammirare le piante al suo interno ed entrare per una visione che non capita di certo tutti i giorni.

Speriamo solo che i turisti non provino a…leccare le pareti! 🙂

Andreas Marcopoli