L’idea che l’estate sia quasi finita non piace molto al Nonno Pasticciere, che come sapete, oltre a inventare prelibatezze nella sua cucina, ama viaggiare per conoscere popoli e posti sempre nuovi.

Perciò da oggi ha deciso di andare alla scoperta dei luoghi più “particolari” del nostro Paese, dove bellezza e divertimento si fondono in una miscela esplosiva di stupore. Come nel Giardino dei Tarocchi ad esempio.

Non ne avete mai sentito parlare? Si trova in Toscana, a Garavicchio, località Pescia Fiorentina, vicino a Capalbio in provincia di Grosseto. Siamo in piena Maremma e dal paesaggio che accoglie questa attrazione ce ne rendiamo davvero conto!

Per arrivare al Giardino si passa attraverso una strada sterrata che si fa largo in mezzo a una distesa di ulivi: davvero incantevole! Piano piano, poi, si iniziano a scorgere delle strane figure colorate all’interno di una cinta muraria…ma cosa sono di preciso?

Il Giardino dei Tarocchi è un parco ideato dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei Tarocchi.

Seguendo l’ispirazione avuta durante la visita al Parque Guell di Antoni Gaudí a Barcellona, poi rafforzata dalla visita al giardino di Bomarzo, Niki inizia la costruzione del Giardino dei Tarocchi nel 1979. Il sogno della sua vita, che traduce in ventidue gigantesche sculture fantastiche in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate.

Assieme a lei lavorano il marito Jean Tinguely e molti nomi famosi dell’arte contemporanea. Dopo 17 anni di lavoro, nel 1996, il Giardino è terminato e soltanto nel 1998 aperto al pubblico.

Questo è un luogo magico, un luogo di totale evasione, frutto di una feconda immaginazione carica di simbologia ed esoterismo. Viaggiando attraverso questi giganti colorati si perde la cognizione del tempo, ci si frantuma nei riflessi degli specchi per poi ricomporsi nel ricordo, nella meraviglia di quando eravamo bambini.

E in questo parco-museo i bambini girano a bocca aperta, curiosi, divertiti, ignari di cosa la Papessa o la Ruota della Fortuna avranno in serbo per loro, ma coscienti della voglia di crescere e scoprire il “futuro” con il sorriso.

Un’esperienza sensoriale, delicata, magica, resa ancora più unica dalla costellazione di citazioni, messaggi e pensieri, che accompagnano il visitatore lungo il cammino.

Difficile raccontare l’atmosfera che avvolge questo Giardino, meglio far parlare le immagini.

                                                                        

 

Davvero, fateci un salto, evadere dalla realtà e continuare a fantasticare fa bene al cuore.

Eleonora Ciambellotti