Cookie Dough Dip: quando è possibile mangiare l”impasto crudo dei biscotti


Cookie Dough Dip: quando è possibile mangiare l”impasto crudo dei biscotti

A Londra c’è un’artista che si diverte a creare cibo di vetro.
Si chiama Elliot Walker, e di mestiere fa lo scultore.
Non lo scultore che abbiamo nella nostra immaginazione, intento a scolpire grosse statue di marmo, ma uno scultore del vetro.
Quest’ultimo è infatti il materiale preferito da Walker, che lo utilizza per le sue creazioni.


Tra queste, appunto, vi sono le “Glass sculptures”, cioè le sculture di vetro, create con la tecnica del “vetro liquido”.
Molte delle sue opere riguardano il cibo e la cucina: la maggior parte delle sue creazioni sono infatti utensili da cucina, scuri o chiari, avvicinati da frutta, carne o verdura.
Mentre la parte esterna degli oggetti è sempre monocromatica (Walker predilige molto il bianco e il nero), l’interno della frutta di vetro emerge vivido in tutta a sua colorata potenza.


Nasce così il cibo di vetro: grazie alla sua arte Walker ricrea in maniera perfetta l’arancione dell’arancia, ricostruendo le sfumature più chiare e più scure del frutto così come noi le ritroviamo nella realtà. Peccato che il frutto di Walker sia interamente di vetro!
La mela è invece rossa e verde al suo interno, mentre il pesce risulta più rosato.
Il forte colore dell’interno dei cibi si distingue in maniera netta dal suo esterno, proprio come vuole l’artista, che afferma che le sue opere si caratterizzano sempre dalla presenza di un interno e un esterno molto diversi tra loro.


L’esterno è forte, marcato, protettivo, mentre l’interno è vulnerabile; per l’artista inoltre il colore serve a rappresentare la vita e a dare un tocco simbolista e aulico alle sue opere: “Ogni colore serve a dare una diversa interpretazione dell’oggetto”, afferma sul suo sito internet, ribadendo ancora una volta l’importanza fondamentale dell’unione tra i concetti di colore, vetro e frutta.


E alla fine i cibi di vetro son così belli che quasi verrebbe voglia di mangiarli.

Andreas Marcopoli

(Copyright photo: Elliot Walker)