Il nostro viaggio a colazione continua a…Malta!


Il nostro viaggio a colazione continua a…Malta!

I nostri protagonisti nostalgici del mare estivo, atterrano nell’arcipelago di Malta, caratterizzato da miti temperature e un fascino particolare. Non diteci che vi era sfuggito che Malta fosse un arcipelago, di cui solo le tre isole principali, Malta, Gozo e Comino, sono abitate!? 😛
Il Nonno Pasticciere ha scelto questa meravigliosa meta per la sua prossima colazione, sulle tracce del suo eroe, che qui ha avuto i “natali”…di chi si tratta? Lo scoprirete presto, intanto godetevi con noi le prelibatezze della tavola, attraverso i racconti di una cara lettrice.
La cucina maltese ha subito notevoli influenze dalla cucina italiana (in particolar modo la cucina siciliana), africana, britannica e degli altri paesi del bacino del mediterraneo.
La nostra amica maltese, Raisa, ci svela proprio la varietà del primo pasto maltese.
Molte persone preferiscono salutare il nuovo giorno con cereali, lattè, caffè o the, biscotti, pane con marmellata o nutella, croissant o muffin, pietanze presenti anche sulle tavole italiane.


Mentre la “english breakfast” (bacon, baked beans, wurstel, uova e toast) è presente soprattutto negli hotel, perchè considerata poco salutare.
Tra le bevande tipiche si trova il Kinnie: una bibita gasata analcolica a base di succo d”arancia ed estratti d”erbe.

“Non mancano i dolci”..racconta Raisa, “ma raramente si mangiano a colazione”!

E come potrebbero mancare in un paese il cui nome rimanda, tra le altre etimologie, alla “dolcezza”. Sì, perché furono i Greci, nell’822 a.C. a dare a questo territorio il nome di Melita (ape, da cui deriva però il nostro “miele”) in arabo Malitha, data la forte presenza di api sulle isole.
Ma il nome Malta riserva ancora altre sorprese: secondo un”altra ipotesi, la parola potrebbe derivare dall”antica lingua Fenicia malit che letteralmente significa montagna o monte. Altri sono dell”opinione invece che venne così chiamata in onore della ninfa Melite, una delle Naiadi, figlia di Nereo e di Doride.
Per alcuni, Malta andrebbe letta al contrario, come in molte lingue orientali. In questo caso la parola si leggerebbe Atlam ossia Atlas, dato che in greco la lettera m si converte facilmente in s. Malta potrebbe quindi trarre il suo nome dal fatto di essere una rimanenza del gran monte Atlante, esistito in passato. Oppure considerando l”Atlante come l”Ovest in senso estensivo, in quanto posta ad ovest per i Greci.
Probabile anche che il toponimo possa derivare dall”ebraico Malet, il cui significato è rifugio, ricovero, asilo e che, vista la posizione geografica dell”isola, sembrerebbe un nome appropriato.

Qualunque sia la derivazione del nome, sappiamo che la dolcezza è davvero il “piatto forte” 🙂 Infatti la tradizione culinaria locale contempla ottimi prodotti da forno, torte e biscotti venduti nelle pasticcerie (confectionery), tra cui compaiono i pastizzi, le tipiche sfogliatelle o involtini farciti con ripieni diversi, come ad esempio ricotta o purè di piselli. La scelta è particolarmente ampia nelle pastizzerija, dove è difficile resistere alla tentazione di provare le diverse varianti. 

Spesso, nei chioschi presenti alle feste popolari o sulle bancarelle dei mercati, viene venduta la helwa tat-tork, una prelibatezza di derivazione turca a base di torrone alle mandorle o i qaghaq tal Ghasel i famosi anelli di miele!

  

Il Nonno Pasticciere continua a studiare le tradizioni culinarie di tutto il mondo, appuntandosi ricette golosissime, come quella degli imqaret che vi proponiamo di seguito.

Fonte: http://tisjir.com/tag/maltese-sweets/

Imqaret – Fagottini ripieni ai datteri

Ingredienti
-Per l”impasto
Farina 400 gr
Burro 50 gr
Margarina 50 gr
Zucchero 50 gr
Anisettta 1 cucchiaio
Essenza d”arancia 2 cucchiai
Acqua q.b.
-Per il ripieno
Datteri snocciolati 400 gr
Scorza di un limone
Scorza di un”arancia
Scorza di un mandarino
Spezie miste mezzo cucchiaio (chiodi di garofano, cannella, coriandolo, noce moscata)
Anisetta un Cucchiaio
Se non avete anisetta che è il liquore di anice, oppure non vi piace anice, potette mettere tre cucchiai di brandy.
Unite tutti gli ingredienti necessari per l”impasto ed impastate bene tutto e mettete a riposare il tutto per un”ora.
Per il ripieno: mettete i datteri tagliati a pezzetti piccoli in una pentola con poca acqua, e fate riscaldare per pochi minuti. Aggiungete le scorze di limone, arancia e a mandarino, un cucchiaio di essenza d”arancia, le spezie macinate, un cucchiaio di anisetta e mescolate bene tutto con una forchetta . Verrà fuori un impasto morbido e molto profumato.
Stendete la pasta sottile in lunghe strisce di circa 10 cm di larghezza, pennellatte i bordi con acqua. Mettete un po’ di impasto al centro. Ripiegate i bordi e pressate bene per evitare che esca il ripieno e tagliate dei ravioloni a forma di rombo. Friggete in olio abbondante fino a doratura.

Ma chi stava cercando il Nonno Pasticciere? Beh, forse il suo “eroe” lo ha trovato prima di lui…

E come resistere alle merendine Pattìni? Impossibile!

Manuela Piccioni Eleonora Ciambellotti