I pennarelli: storia e tecniche più diffuse


I pennarelli: storia e tecniche più diffuse

Attraverso questa rubrica, il Nonno Pasticciere ha deciso di conoscere più da vicino quegli strumenti quotidiani che aiutano grandi e piccini a divertirsi in allegria e a trasformarli in veri e propri artisti  modello!

Uno dei primi regali fatti a chi incomincia a prendere confidenza con il disegno è senza dubbio una scatola di pennarelli. Punta larga, punta fine, ad acqua, indelebili o acrilici, di pennarelli ne esistono diverse tipologie, a seconda delle funzioni da svolgere.

Procediamo però con ordine: siamo così sicuri di sapere tutto sul felt tip (pennarello in inglese) e su come si usa?

Il pennarello compare per la prima volta negli anni ‘40 del Novecento, sotto forma di un contenitore d’inchiostro cilindrico con punte intercambiabili formate da strisce di feltro o fibre di lana non allineate. Non erano molto precisi, il tratto era poco omogeneo e le punte rigavano un po’ il supporto su cui venivano impiegati, ma nonostante questo, i pennarelli iniziano ad affermarsi nel mondo dell’arte, trovando eccellenti estimatori. A questi si aggiungono, a partire dagli anni ‘60, giornalisti, fumettisti, pubblicitari e molti altri, dato che, grazie ad alcune innovazioni tecnologiche, il pennarello subisce un perfezionamento della punta che lo rende adatto alla scrittura.

E da questo momento in poi la sua corsa si fa inarrestabile: da marcatore di etichette e pacchi, questo contenitore di colore diventa un vero e proprio supporto artistico versatile e preciso, dalle elevate qualità: basso costo, resistenza all’acqua, non espansibilità del tratto sulla carta e rapidità di asciugatura.

Tipologie di pennarelli.

1) Pennarelli con colore a spirito: il loro inchiostro è costituito da una soluzione acquosa di coloranti ed alcol.

2) Pennarelli a base acquosa: quelli comuni, quelli che usiamo tutti i giorni a scuola.

3) Evidenziatori: pennarelli dal tratto fluorescente.

4) Pennarelli indelebili: sono in grado di scrivere sulle più svariate superfici come legno, metallo, plastica e pietra. L’inchiostro è generalmente resistente all’acqua e alla frizione, grazie a componenti aggiuntivi quali xilene, alcol e toluene. Ah, è indelebile finché non incontra lavaggi ad alta pressione o acetone

5) Pennarelli lavabili: sono pennarelli adatti ai piccoli artisti.

6) Pennarelli cancellabili a secco: servono per scrivere su lavagne bianche o proiettori per lucidi il cui tratto può essere cancellato con una semplice spugna, oppure, addirittura, con un solo dito, perché l’inchiostro non ha al proprio interno alcun tipo di solventi e dunque non si “lega” alla superficie.

7) Pennarelli a inchiostro invisibile: sono pennarelli dotati di un inchiostro invisibile che è possibile vedere solo se esposto a speciali raggi ultravioletti. Questi pennarelli vengono utilizzati solitamente per marchiare oggetti di grande valore che quindi, se rubati o smarriti, potranno essere facilmente riconoscibili.

8) Election marker: è forse la tipologia di pennarello meno conosciuta. Il loro inchiostro è permanente e, spesso, a base di ingredienti fotosensibili, che lo rendono eccellente nella prevenzione delle frodi soprattutto in ambito elettorale e sanitario.

9) Brushpen acquerellabili: sono pennarelli a base d’acqua il cui inchiostro è perfettamente solubile. Anche l’inchiostro dei pennarelli a base d’acqua si diffonde se acquerellato, ma lascia visibili i tratti. Al contrario, l’inchiostro dei brushpen acquerellabili si scioglie dissolvendo i tratti.

 

Tecniche

  • Puntinismo. Si tratta di riempire la figura disegnata con varie sfumature del colore prescelto, dalle tinte più chiare a quelle più scure, utilizzando piccoli puntini molto vicini tra loro.
Fonte: https://www.pinterest.cl/pin/724727765010186975/
  • Tratteggio. Per avere un colore uniforme, è importante scegliere la direzione da dare al tratto e mantenerla per tutto il disegno. Eseguite piccoli tratti col pennarello, ma non li sovrapponete troppo, altrimenti potreste appesantire la vostra opera o bucare il foglio! C’è la variante “incrociata”: le direzioni da scegliere diventano dunque due.
Fonte: https://www.mammafelice.it/2016/08/26/come-insegnare-ai-bambini-a-colorare-bene/
  • Linee rette. Orizzontali o verticali, questa tecnica è particolarmente utile per creare varie tonalità su un’unica ampia superficie.
  • Campitura con movimento circolare: si tracciano dei piccoli cerchietti uno accanto all’altro.
  • Sfumatura con blender: si applica un pennarello incolore che contiene una soluzione alcolica o acquosa per sfumare i colori appena stesi. Oppure si applica il colore su una precedente stesura di miscela del blender.

Attenzione! Oltre alla scelta del pennarello, fate molta attenzione anche a quella della carta, è importante che sia spessa e che “renda bene” il colore.

Buon divertimento artisti!

Eleonora Ciambellotti