Spreco di cibo? No grazie: ecco cosa si sono inventati a Boston per risolvere il problema!


Spreco di cibo? No grazie: ecco cosa si sono inventati a Boston per risolvere il problema!

Lo spreco del cibo è un problema al giorno d’oggi di grande attualità.
Secondo gli ultimi dati del Rapporto 2014 Waste Watcher – Knowledge for Expo, ammonterebbe, in valore, a circa 8 miliardi di euro la quantità di cibo che viene ogni anno gettata nella spazzatura.

Proprio all’interno di Expo, quest’anno, alcuni padiglioni hanno portato alla ribalta il tema del troppo consumo e dello spreco alimentare, come la Svizzera, che, nel suo padiglione, ha offerto gratuitamente scorte di acqua, sale, caffè e mele, scoprendo, però, che queste son man mano diminuite ad un ritmo di gran lunga superiore a quanto aspettato, per via della…”voracità” delle persone che prendevano più del necessario.


Se si va invece dall’altra parte dell’Oceano, in terra statunitense, un’altra iniziativa ha fatto molto parlare di sé.
Si tratta di quella del Daily Table di Boston, progetto portato avanti dall’imprenditoreJoe Doug Rauch. Un po’ ristorante, un po’ mercato, il Daily Table è un posto dove vengono venduti alimenti scaduti. Non scaduti da molto tempo, ma da pochi giorni appena.


Infatti secondo alcuni esperti le date di scadenza vanno sempre prese con le pinze: giorno, mese e anno indicati sono infatti spesso “arbitrari”, e, praticamente, soltanto un consiglio, più che un obbligo, relativo al loro consumo.
Capita così che molti cibi appena scaduti vengano gettati via, perché non più vendibili nei supermercati, nonostante le proprietà degli alimenti stessi li rendano ancora adatti al consumo.


Al Daily Table si cerca di recuperare questi cibi, offrendoli alle persone ad un prezzo basso e competitivo, sia per offrire una possibilità anche ai più poveri di avere un pasto completo a poco prezzo, sia per lanciare una lotta allo spreco alimentare veramente efficace.

Ma non soltanto i cibi scaduti sono protagonisti al Daily Table: anche frutta e verdura lievemente danneggiata, o brutta da guardare, diventa protagonista nel piccolo ristorante-mercato di Boston, permettendo alle persone di mangiare con poco più di due euro.


L’idea, a quanto pare, funziona, poiché i clienti al Daily Table non mancano, e chissà se l’imprenditore Rauch non abbia idea di ampliare il progetto anche ad altre città.


Certo è che anche noi nel nostro piccolo possiamo attuare iniziative per evitare sprechi inutili: comprare cibo in quantità necessaria e preferire le monoporzioni incartate singolarmente (come nelle nostre merendine Pattìni) sono azioni che possono evitare che il cibo finisca nella spazzatura.

E quello sarebbe un peccato per davvero.

Andreas Marcopoli