Visual Food: vedo bello, mangio buono


Visual Food: vedo bello, mangio buono

La bontà di un cibo può essere collegata al suo aspetto?
Questa la domanda che frulla spesso nella testa di molte persone che amano la cucina e il mangiare.
Fino a poco tempo fa eravamo abituati a valutare un cibo soltanto sulla base del suo gusto, del suo odore e della sua consistenza, mentre il senso della “vista” in ambito culinario era sempre considerato un elemento secondario.

In fondo, se un piatto è buono, per quale motivo deve essere per forza bello?
Negli ultimi anni invece la tendenza ha cominciato a modificarsi: sempre più chef hanno cominciato a dare un’importanza quasi maniacale alla presentazione del piatto (spesso, come gli è stato spesso da più parti criticato, a discapito della quantità), e un numero rescente di persone ha mostrato apprezzamenti verso una tipologia di cucina che esprima il suo meglio anche grazie ad un aspetto dei piatti curato, preciso e ordinato.

Proprio in questo solco si viene a trovare il lavoro di Rita Loccisano, di cui vi vogliamo parlare oggi.
Rita è infatti la fondatrice del progetto VisualFood.

Cos’è il Visual Food? Secondo il progetto della Loccisano è “vedere altro nelle cose”, interrogando le varie forme commestibili per creare delle storie grazie all’aiuto della fantasia.
Trasformare il semplice cibo in qualcosa di più complesso, con una vita propria, non trascurando comunque mai la qualità e la bontà degli ingredienti stessi, punto fondamentale per avere degli ottimi piatti.

La passione della Loccisano l’ha portata a realizzare incredibili opere di Visual Food, che sembrano molto vicine a vere e proprie opere d’arte fatte.
Tra le sue creazioni ci sono ad esempio le lettere da mangiare, che sembrano delle piadine dalla forma rettangolare che ricorda appunto una lettera da inviare alla posta; oppure la gondola di melanzane, per viaggiare nel mare dei sapori gustosi; un’altra meraviglia è il bauletto ripieno di tramezzini, totalmente commestibile!

Non trovate anche voi che queste idee siano bellissime? 🙂

Andreas Marcopoli

(Photo credits: http://www.visualfood.org/)