Jacqueline Poirier e i piatti come fotografie


Jacqueline Poirier e i piatti come fotografie

Impiattamento.

Avrete sentito sicuramente almeno una volta questa parola, che sta ad indicare la maniera in cui viene posizionato il cibo nel piatto.
Negli ultimi tempi in cucina infatti si è cominciato a dare molta importanza non soltanto al gusto e al sapore dei cibi, ma anche alla loro disposizione sul piatto, che è diventato, suo malgrado, un assoluto protagonista delle cene nei ristoranti.


Foto:  Jaqueline Poirier

Alcuni utilizzano piatti scuri, altri chiari, che cambiano di forma a seconda del cibo che viene posizionato al loro interno.

I piatti da cucina sono proprio i protagonisti di cui vi vogliamo parlare oggi, anche se, almeno per stavolta, non ci sarà del cibo al loro interno!
Si tratta dei piatti disegnati dall’artista Jaqueline Poirier che, sul suo account Instagram, mostra le sue creazioni particolari.


Foto:  Jaqueline Poirier

Si tratta di piatti da cucina dipinti per fare in modo di inserirsi perfettamente all’interno dell’ambiente dove l’artista li posiziona, come se sembrassero delle vere e proprie fotografie del paesaggio circostante.


Foto:  Jaqueline Poirier

Strade nel bosto, cieli azzurri e alberi: tutto dipinto sui piatti da cucina per fare in modo da risultare perfettamente immersi con quanto ci sia attorno.
Il risultato è una serie di fotografie dove chi guarda deve pensare per alcuni secondi per capire che, invece di uno scenario completamente naturale, si sta trovando di fronte ad un piatto disegnato per unirsi a tutto quello che lo circonda.
Alcuni dei piatti che ha creato sono stati fatti apposta sulla base del paesaggio trovato in alcuni dei paesi che ha visitato: un ottimo modo per ricordarsi di un viaggio!


Foto:  Jaqueline Poirier

L’artita stessa afferma che questa sua idea è piaciuta molto, al punto tale che molti clienti le stanno richiedendo piatti personalizzati da utilizzare anche a tavola, magari per occasioni speciali.

Voi mangereste in un piatto disegnato ad arte come quelli di Jaqueline Poirier?

Andreas Marcopoli