Cucine stellari: quando gli oggetti diventano navi spaziali


Cucine stellari: quando gli oggetti diventano navi spaziali

“Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…”

Comincia più o meno così il celebre incipit di una delle più importanti saghe di fantascienza degli ultimi anni, vi ricordate quale?
Adesso vi starete chiedendo: cosa c’entra una popolare saga di fantascienza con il cibo e la cucina?

Apparentemente nulla, a meno che voi non vi chiamiate Eric Geusz.


Photo: Eric Geusz

Eric Geusz è un artista e ingegnere elettronico dotato di notevole estro e fantasia, con la passione per la fantascienza e, in particolar modo, per Guerre Stellari, che ha visto per la prima volta nel lontano 1997.

Ha così deciso di utilizzare la sua creatività per ricreare un mondo fatto di astronavi, galassie lontane e pianeti situati al di fuori della nostra galassia.
Come? Attraverso alcune illustrazioni di stazioni orbitanti, navicelle spaziali e basi stellari.
Beh, cosa c’è di originale, vi chiederete voi: sono moltissimi gli illustratori che ogni giorno creano disegni dedicati alla fantascienza.


Photo: Eric Geusz

Geusz però ha dalla sua una speciale particolarità: disegna infatti le sue astronavi e basi spaziali prendendo come spunto gli oggetti del quotidiano che possediamo nelle nostre case e, in particolare, gli utensili che maggiormente usiamo nelle nostre cucine.

Questi oggetti, infatti, hanno spesso delle forme particolari che la mente di Geusz associa a particolari astronavi stellari, e che fanno così da base per la creazione delle sue particolari illustrazioni fantascientifiche.


Photo: Eric Geusz

Volete qualche esempio?
Un piccolo contenitore di tabasco può diventare un missile lanciato nello spazio, un cucchiaio per il gelato si trasforma in una nave che fluttua nel cielo di un pianeta lontano, mentre un paio di presine diventano facilmente un mezzo di trasporto ai confini della galassia.

Le illustrazioni di Geusz riproducono quasi fedelmente le forme degli oggetti da cui prendono spunto, e ci portano in un mondo lontano, ai confini dell’universo.


Photo: Eric Geusz

Pronti a fare un giro anche voi?

Andreas Marcopoli