Le origini del teatro delle ombre si perdono davvero nella notte dei tempi e ancora oggi è difficile capire quale sia il loro “loco natio”. Giava, Bali, Cina, Turchia, India e Indonesia: sono questi i paesi in cui questa forma d’arte affonda le sue radici più solide.

Chissà però da dove arriva questa forma di teatro! C’è chi dice sia stato merito dei Turchi, che l’avevano importata dai Persiani o dagli Arabi, c’è chi sostiene invece sia tutta opera dei gitani o chi ipotizza sia un divertimento già conosciuto dagli Egiziani.

Poche certezze e molte ipotesi fantasiose che alimentano ancor di più la magia del teatro delle ombre. E forse potrebbero anche avere ragione coloro che attribuiscono a Hacivat e Karagöz, i due personaggi principali del teatro turco, origini “reali”, quelle di   un muratore e un fabbro, che parteciparono alla costruzione di una moschea a Bursa nel XIV secolo.

Quello turco, possiamo dire, fu il primo antenato della Commedia dell’arte, dove vi si ritrovano personaggi e stereotipi della civiltà di quel tempo, pieni di pregi e difetti da mettere ogni volta alla berlina, conferendo alle storie narrate un altro aspetto fondamentale, quello satirico e di critica, talvolta accesa, verso i potenti di turno o quella fetta della società troppo privilegiata.

Fonte: http://www.sossaronno.it/2017/teatro-delle-ombre/

Ma le ombre più famose, almeno da noi, sono senza dubbio, quelle cinesi. Inizialmente il teatro delle ombre serviva per creare storie apotropaiche, utili per scacciare, demoni, fantasmi e mostri. Sapete come nacque in Cina questo teatro?

La leggenda narra che durante il regno dell’imperatore Wu Ti di Han, una delle sue concubine, Li Fu-Ren, morì, rendendolo molto triste. Per rallegrarlo i suoi servitori costruirono una sagoma di legno della bella donna amata che fecero spuntare da dietro una tenda, illuminandola con una torcia. Ecco la prima sagoma del teatro delle ombre!

Col passare degli anni, il teatro delle ombre ebbe una larghissima diffusione in tutto il Paese e anche oltre. Si recitava, non solo al tramonto, come di consuetudine, dopo una giornata di lavoro nei campi, ma anche durante le giornate di festa sia religiosa sia civile. 

Fonte: https://www.petit-fernand.it/blog/laboratorio-ombre-cinesi/

Ma come si costruisce un teatro delle ombre? Ovviamente la nostra versione non contemplerà figurine di cuoio come quelle originali 😉

Occorrente:

  • una scatola
  • cartoncino bristol nero
  • carta velina o carta da forno o un foglio di carta bianco
  • forbici
  • colla o nastro adesivo
  • colori e decorazioni
  • stecchini da spiedino
  • lampada da tavolo o led

Tagliate la scatola eliminando due facce del parallelepipedo. E nella “facciata davanti”, ritagliate lo spazio del palcoscenico, lasciando 2-3 cm di cornice. Iniziate a decorare il “teatro” a vostro piacimento, con colori, applicazioni, stoffe, perline, etc.

Attaccate con la collo o con del nastro adesivo per carta, il foglio di carta velina (o le diverse alternative) alla cornice, ovviamente nell’interno della scatola!

Fonte: https://www.bimbicreativi.it/il-teatro-delle-ombre/

Ritagliate delle sagome nere dal cartoncino, scegliendo accuratamente i personaggi delle vostre storie. Poi fissate a ciascuna uno spiedino per “animarla” una volta salita sul palco. A questo punto non vi resta che prendere la lampada da tavolo o una torcia e sistemarla dentro la scatola. E ora largo alla fantasia!

Raccontare e raccontarsi è da sempre il segreto per relazioni salde e… “senza ombre” 😛

Vi auguriamo dolci storie e tanto divertimento.

Eleonora Ciambellotti