Diciamoci la verità, a noi piace molto discutere del tempo, guardare le previsioni, arrabbiarci perché sbagliano e conoscere in anticipo che cosa ci regalerà il cielo…fa parte del nostro DNA rivolgere lo sguardo verso l’alto!

Anticamente la meteorologia era strettamente intrecciata con l’astronomia: si credeva che gli astri avessero l’enorme potere di influenzare sia le vicende umane sia i fenomeni naturali. Leggere il futuro o capire se il giorno dopo sarebbe piovuto o meno, per molti popoli antichi aveva lo stesso valore.

Una conoscenza più specifica e numerosi progressi scientifici hanno separato le due discipline, trasformando i meteorologi in veri e propri “scienziati del tempo”. Ma come fanno a prevederlo? Anche questo termine, previsione, riporta alla mente il legame con l’arte divinatoria.

Oggi non si interpreta più il volo degli uccelli né si leggono le viscere degli animali, ma ci serviamo di strumenti precisi per definire, con una certa precisione, che tempo farà domani. Pressione, umidità, temperatura, vento: sono queste le variabili da considerare e a seconda di come si presentano ci sarà il sole o una coltre di nubi.

E chi misura queste variabili? Il barometro si occupa della pressione, l’igrometro dell’umidità, il termometro della temperatura e l’anemometro del vento. Quello che abbiamo spesso sotto mano è sicuramente il termometro, per cui concentriamoci sugli altri e vediamo come costruirli.

1) Barometro. Questo strumento misura il “peso” della pressione. Ma a che serve saperlo? Beh, per capire se pioverà o ci sarà il sole! L’alta pressione porta il sereno, mentre insieme alla bassa pressione arrivano tante nuvole.

Per costruire questo strumento procuratevi un contenitore cilindrico di vetro e ricopritelo con una membrana (ad esempio un palloncino) ben tesa e che non faccia entrare aria. Prendete poi una cannuccia e con la colla fissate al centro della membrana una sua estremità. Adesso dovrete creare con un cartoncino una scala graduata, così da porla vicino all’altra estremità della cannuccia e rilevare le variazioni di pressione. Ci sarà una diminuzione di pressione quando la membrana si solleverà facendo abbassare la cannuccia. Al contrario, se la cannuccia si alzerà, ci sarà un aumento di pressione.


2) Igrometro. Più precisamente un igrometro a capello, perché la lunghezza dei capelli varia al variare dell’umidità relativa…non lo sapevate? Servono: una scatola alta circa 15 cm, una graffetta, un capello abbastanza lungo, del nastro adesivo, un grosso ago, un fiammifero e un piccolo peso.

Fissate sulla parte alta della scatola la graffetta, facendola sporgere un po’. A metà scatola, sotto a graffetta, realizzate una finestra e con l’ago tenete unite le due ante “aperte”. Nella cruna dell’ago, inserite poi il fiammifero, in modo tale che aderisca alla faccia laterale della scatola, dove dovrete disegnare una semicirconferenza graduata che abbia come centro il punto in cui il fiammifero entra nell’ago.

A questo punto pulite il capello, fermatelo alla graffetta e dopo aver fatto due o tre giri attorno all’ago, legateci in fondo un piccolo peso. Ponete ora la scatola su una pentola con l’acqua in ebollizione e poi vicino ad una stufa. Nel primo caso il capello si tenderà al massimo (perché c’è molta umidità), mentre nel secondo caso, con aria secca, tenderà ad accorciarsi. Queste misurazioni sono l’intervallo entro cui il vostro fiammifero si muoverà.

3) Anemoscopio. E il vento, da che parte soffia? Per saperlo procuratevi un po’ di plastilina, del cartoncino, una bussola, una matita con gomma, una puntina, un bicchiere di plastica e del nastro adesivo. Forate il fondo del bicchiere, infilateci la matita, giratelo e fissatelo con la plastilina al cartoncino. La parte finale della matita, quella con la gomma, risulterà così in alto.

Tagliate due triangoli di cartoncino, incidete le due estremità della cannuccia e fissateli dentro, fermandoli poi anche col nastro adesivo. Adesso infilate la puntina a metà della cannuccia e successivamente posizionatela sopra la gomma della matita. Usate una bussola per segnare il nord e mettete sul balcone il vostro anemometro…ci sarà da divertirsi!

“Vorrei imparare dal vento a respirare
Dalla pioggia a cadere
Dalla corrente a portare le cose
Dove non vogliono andare
E avere
La pazienza delle onde”

…impariamo davvero ad ascoltare nuovamente la Natura.

Eleonora Ciambellotti

Fonte: Traguardo Scienze